Pulcini in festa a Russi!

(Momenti di ordinario ardore cestistico)
 
 
Erano almeno 4 anni che non partecipavo ad una festa minibasket. Tanti impegni agonistici nel week end mi avevano impedito di venire ad una festa. Ma poi oggi 16 febbraio accade il miracolo: niente impegni delle mie squadre, solo i 99 che giocano a Fusignano e i 2000 fermi in attesa della seconda fase. L’occasione diventa ghiotta: a Russi c’è la festa minibasket. E come posso stare in casa?
C’è la mia squadra (quei 15 pargoletti che alleno al Villaggio prima di voi grandi!) in campo con tanti altri bambini! Con Barbara arriviamo al Palazzetto di Russi e i primi rumori si sentono già, palloni su palloni. L’organizzazione è perfetta, sono 130 i partecipanti da tutta la Provincia (numero uno Hassan che da Brisighella si presenta con 2 bimbi, mica poteva mancare, ma con l’orgoglio tipico di chi ci crede e l’entusiasmo che serve con questi piccoli atleti!) e 10 sono boscaioli!
L’influenza ha colpito duro, molti sono a letto, ma quelli che sono venuti hanno invaso Russi con un grandissimo entusiasmo, una bellissima cartolina con i colori del minibasket che metaforicamente spediamo agli altri sport. Tanta allegria, tanti giochi, una infinità di sfide da superare, canestri bassi, medi e alti, ritmo, la possibilità di conoscere altri bambini.
Due ore che per il sottoscritto sono volate, due ore in cui si respirava l’essenza stessa del gioco, un bimbo, una palla, un sorriso: tutto quello che serve a questa età. E pazienza se non si è fatto canestro, c’è sempre un’altra possibilità!
Tutti mi hanno trattato, e li ringrazio, come Responsabile Provinciale Minibasket: sinceramente non mi importava. Oggi ero un umile istruttore, ospite del BC Russi, fiero di aver dato una mano. Sono stato felice di aver giocato con i bambini miei e di altri centri, aver conosciuto un simpatico bambino di Lugo che voleva giocare contro Fusignano, e due bimbe che mi hanno chiesto: “Ma tu giocavi a basket?” con il candore tipico dei 6 anni! Momenti indimenticabili che porterò per sempre nel mio cuore.
Se non si è capito mi sono divertito un sacco: il rumore di 130 palloni che sbattono, il caos, la fila per la merenda (con un bimbo che si è messo in fila per 3 volte, mica poteva lasciare a bocca asciutta i fratelli!), i genitori che si accalcano per poter fotografare il proprio scarrafone che corre dietro ad un pallone.
Per dirla con Guerrino Mattei: “Il nostro sport tira ancora!”. E’ vero e ci sono 130 testimoni che possono urlarlo (e vi garantisco che l’hanno fatto, eccome!).
Grazie davvero a Carla e Luisa, alla mia squadra (loro non lo sanno ma sono i soggetti di una mia personale sfida didattica e pedagogica e sono pure l’oggetto della tesi che dovrò presentare a Folgaria il 5 luglio nel corso per Docente della Fip. Non diteglielo!), a tutti gli istruttori del BC Russi, a tutti gli altri istruttori (fra cui i miei corsisti che da lunedì inizieranno il corso Mb del primo anno!), alle famiglie ma soprattutto ai bambini, senza i quali i nostri palazzetti e le nostre palestre sarebbero posti molto più tristi e meno interessanti.
Serva Jugum!