(Ecco i nostri boscaioli con l’amico di Corato e finalmente anche Barbara e Pietro, a cui va il ringraziamento mio, della Società, delle famiglie, ma soprattutto di questi nove “soggetti” tornati un po’ più adulti!)
Dopo sei giorni impegnatissimi, al Parcheggio Coperto vicino al Palasassi, nel campo numero tre, alle ore diciassette e trenta, è in programma l’ultima partita di questa estenuante settimana, tra gli Aquilotti della Compagnia Dell’ Albero e la squadra di Corato.
Poco prima della palla a due, il loro allenatore agghindato con tanto di bandana rossa “spaventosa”, si avvicina e ci chiede se, visto che ha con sé diciassette ragazzi, lo autorizziamo a fare i cambi a piacere, anche se non previsti dal “regolamento” del Minibasket in Piazza. Questo prevedrebbe che possano giocare solo in dieci, massimo in dodici e che quindi cinque ragazzi dovrebbero rimanere seduti sul muretto del parcheggio e magari vedere i loro compagni perdere e non poter far nulla per aiutarli o, magari, vincere e non poter partecipare alla gioia della vittoria. Senza pensarci un attimo, rilanciamo:
“Noi siamo solo in nove, se ce ne prestate uno, può giocare con noi! E, logicamente, potete fare tutti i cambi che desiderate.”
Detto fatto, l’allenatore parla un attimo con i suoi ragazzi e, di sua spontanea volontà, Pasquale, immediatamente, decide di giocare con noi. Splendido! Per agevolarlo, da “neri” che eravamo diventiamo “bianchi” (la loro double è “verde” o “bianca”) e lo schieriamo sin dal primo quarto.
Che bello avere un ospite anche su di un campo di basket!
Qualche leggero timore da parte dei nostri, pensando che Pasquale potesse favorire i suoi compagni, ma già dalla palla a due si nota che la grinta e l’impegno sono tutti per noi. Lotta, corre, strappa palloni, passa! Come al solito, il punteggio ci interessa poco, l’importante è che i nostri ragazzi, e in questo caso anche il nostro nuovo compagno, si divertano. Visto quanto impegno metteva in ogni cosa che faceva e vista le difficoltà che trovavano i suoi compagni ad avvicinarsi al nostro canestro, all’improvviso e, lo ribadirò sempre, IN MANIERA ASSOLUTAMENTE SCHERZOSA, dalla panchina di Corato si leva un coro: ” Traditore, traditore, … ” al quale, immediatamente, la panchina di Ravenna risponde con un fragoroso: ” Pasquale, Pasquale, … ” Il primo quarto si conclude. Si cambiano i quintetti e, logicamente, Pasquale non c’è. Si alza la palla a due e si ricomincia a correre. Sollecitati da uno dei nostri genitori al seguito, vediamo che Pasquale, abbracciato forte forte alla sua mamma, si scioglie in un pianto sconsolato. Lasciando perdere la partita (quella più importante si stava giocando fuori dalle righe tracciate nel parcheggio!) li raggiungiamo insieme al “bandanato” e la prima cosa che ci viene spontanea è quella di fare sinceri complimenti alla madre di Pasquale perché si ritrova un figlio meraviglioso, capace, pur di giocare il suo sport preferito, di cambiare colore della canotta e dimostrare una mentalità agonistica e una maturità sportiva che pochi possiedono anche, e soprattutto, a livello professionistico. Esiste un Cuore, ma esiste anche una Canotta. Pasquale è bravo e determinato ed è possibile che un ragazzo così venga notato da squadre importanti. Domani Pasquale potrebbe giocare tranquillamente con l “Enel” di Brindisi. Potrebbe dover giocare un derby con i suoi compagni di Corato. Bene, sappiate che Pasquale farà di tutto per portarsi a casa il referto rosa che va alla squadra che vince, ma rimarrà sempre e per sempre un ragazzo di Corato! Finita la partita abbraccerà i suoi compagni di una volta, contento magari di aver vinto, ma sicuramente felice per aver giocato con loro.
Sua madre ci ringrazia, Pasquale capisce di aver fatto una cosa bella, ma non sa, in realtà di aver fatto una cosa grande. Si asciuga le lacrime, ci sorride e torna seduto “in panca”. Nella nostra panca!
Quando comincia il secondo tempo, lui c’è. Ricomincia a correre e a impegnarsi come prima. Il bello che questa volta ogni sua azione è accompagnata da un incessante coro: ” Pasquale, Pasquale! ” gridato a squarcia gola dai ragazzi di Corato, dai tanti loro genitori, ma intonato dai suoi nuovi compagni di Ravenna!
Alla fine abbracci e complimenti da tutti e per tutti. Il risultato importa poco (22-20 Corato se non ricordo male). Questo è quello che noi crediamo debba essere lo spirito vero del Minibasket! Questo, ne siamo certi, è quanto si aspettano gli organizzatori di un evento così coinvolgente e formativo. Poi ci sono squadre attrezzate per vincere. Quest’anno ha vinto Siena.
Quest’anno, per tutti i presenti al Posteggio Coperto, ha vinto Pasquale!
Pasquale è stato come un piccolo eroe di una grande favola.
Oggi, a Matera, ha vinto il Basket!
E, fateci caso, quando il Basket vince, la Compagnia c’è!!! (P.N:)