Chiudiamo l’anno solare 2013 con una fantastica avventura al torneo di Porec che ha visto protagoniste le nostre squadre nel tradizionale torneo di Natale, dal 26 al 29 dicembre. Un totale di 24 ragazzini dal 2000 al 2002 hanno rappresentato la Compagnia in questa importante kermesse giovanile con due squadre iscritte: una nella categoria 99/00 ed una in quella 01/02.
A dire il vero siamo partiti con un profilo molto basso, consapevoli delle nostre armi e dei mezzi dei nostri atleti, il rischio di prendere delle botte in faccia (specialmente per i 2000 che pagavano un dazio di un anno ogni allacciata di scarpa) era notevole. Ma vivendo partita dopo partita abbiamo potuto ammirare quanto i nostri ragazzi siano migliorati in questi anni, in particolare a livello mentale: scesi in campo con avversari più dotati non si sono mai arresi e mai si sono presi paura. Allo stesso tempo è evidente il tanto lavoro che c’è da fare per portare questi atleti ad esprimersi a meglio nei campionati avvenire.
I 2000 si sono misurati con squadre nettamente più grandi sia fisicamente che tecnicamente sprecando malamente la prima occasione e perdendo, ma restando sempre in partita contro le avversarie croate. Nella finalina hanno vinto mostrando alcune giocate di pregevole qualità unita ad un gruppo veramente inossidabile e mai domo.
I 2001/2002 sono partiti forte fino ad arrivare a vincere il torneo, portando a casa la coppa vincendo tutte le partite con degli scarti abbondantemente sopra i trenta punti, dando modo ai giovani del 2002 di fare esperienza (che servirà in futuro).
Con questo voglio dire bravi a tutti gli atleti che hanno partecipato (rispetto ad altri gruppi siamo stati ineccepibili), nei giorni scorsi ho ricevuto tanti attestati di stima per il lavoro fatto durante il torneo e nel lavoro quotidiano che facciamo io e miei assistenti in palestra con i ragazzi. Purtroppo non siamo perfetti (ma chi lo è?) e quindi lascia l’amaro in bocca dover dare peso a frasi dette senza sapere il senso di una determinata scelta. Ricordo che il senso di certe decisioni che noi allenatori siamo chiamati a prendere devono sempre essere contestualizzate al gruppo e mai al singolo. Come sempre non ci siamo mai tirati indietro (e mai lo faremo) quando era il momento di dover dare spiegazioni o rendere partecipe gli interessati di alcune scelte. Cerchiamo di essere vincenti (nel senso più ampio del termine) e perfetti (almeno vogliamo provare ad esserlo): sono due cose che potrebbero non interessare qualcuno. Si cerca di lavorare per il bene dei ragazzi e per la loro crescita tecnica. E’ importante ribadirlo in questo momento della stagione per ricordare a tutti quale è la nostra visione di fondo del lavoro in palestra.
Sono orgoglioso di allenarli e di averli condotti ad un torneo importante al di fuori di Ravenna, cosa rarissima di questi tempi anche per realtà più longeve ed organizzate della nostra. Dietro questa intensità di gioco e questo tipo di pallacanestro c’è un lavoro quotidiano che io e miei assistenti settimanalmente alleniamo affinché ognuno riesca ad esprimersi al massimo. Siamo un gruppo e quando si vince si vince tutti insieme e quando si perde si perde tutti insieme. Riposiamoci fino al 7 gennaio che dopo si parte forte per la seconda parte della stagione, dove vogliamo assolutamente essere protagonisti, rinfrancati da queste belle prestazioni e dagli attestati di stima ricevuti anche in terra croata. Buon Anno a tutti. (G.L.)
Tre anni fa con un amico che non c’è più partecipammo al torneo di Porec ed in quella occasione maturammo l’idea di provare a creare qualcosa di diverso: la Compagnia dell’Albero nacque, almeno nelle nostre menti, in quella occasione. Era una bella idea romantica quella di tornare a Porec, idea portata avanti da Preto (che faceva parte anche lui di quella prima spedizione) che voglio ringraziare. Voglio altresì chiedere scusa a tutti per non aver partecipato a questa seconda edizione per problemi personali ed impegni presi in precedenza improrogabili. Sono sicuro che vecchi e nuovi boscaioli abbiano trovato o ritrovato la voglia e lo spirito che ci devono sempre accompagnare in campo come nella vita. Per noi, per voi e per chi ce lo ricorda ogni giorno, anche se non c’è più. Mai come a Porec, serva jugum! (A.S.)