Ci sono date che rimangono indelebili nella storia di una Società. Noi siamo giovani, non abbiamo nemmeno un anno, ma qualche data da ricordare ce l’abbiamo pure noi.
Innanzitutto quella di nascita (ufficialmente il 12 agosto, se non ricordo male dai documenti FIP), poi quelle che assumono una grande importanza. Ci sono date che dovrebbero essere di festa, ma che per noi non lo saranno più (Halloween) e ci sono date che ricordano particolari eventi. Penso al 2 ottobre, alla vittoria a Fognano dei 2000 contro l’Andrea Costa (50-31), e penso a ieri 1 maggio.
Una giornata iniziata a Padova, passata per Rimini e Massalombarda e finita dietro una buona pizza in una tavolata infinita che vedeva seduti genitori del 1999 fino al 2002, con ovviamente i nostri ragazzi con la loro tuta grigia.
Siamo l’unica squadra che da anni saluta tutti a fine gara: arbitri, avversari e tavolo e che è stata sempre corretta con tutti, facendo sempre un tifo sportivissimo. Finalmente se ne sono accorti anche in giro per l’Italia. Infatti, dopo essere stati premiati per la partecipazione al 26 Torneo Mazzetto, i ragazzi della Compagnia hanno avuto l’onore di andare sul palco la seconda volta, unici su 24 squadre (l’altro premio speciale quello dedicato al piazzamento senza prestiti è andato ai vincitori della Scavolini Bees Pesaro che erano già sul palco ed hanno fatto solo una apparizione!). Infatti all’annuncio del vincitore del Premio Fair Play non potevo credere alle mie orecchie: Compagnia dell’Albero Ravenna! E’ importante che una squadra di Ravenna abbia avuto questo riconoscimento, che ho voluto idealmente condividere con tutto il Comitato Provinciale durante le premiazioni di Massalombarda. Si diventa uomini con l’attitudine alla sportività, questo riconoscimento lo “regalo” ai nostri istruttori che tutti i giorni si confrontano con i ragazzi e gli trasmettono questi valori e ai nostri avversari, con cui li condividiamo ad ogni partita.
Giornata intensa e per certi versi anche dolorosa. E qui arriviamo a Massalombarda. Per prima cosa voglio abbracciare Elena per averci portato la piccola Anna. Con suo padre ho sempre detto: “vedrai che gnocca si farà e tutti i ragazzini del quartiere le correranno dietro!”. E lui, peggio di un siciliano, a ridere e scherzare su questa cosa. Che dire, avevo ragione io: è una bimba stupenda e ora capisco perché Pietro negli sms si firma sempre “nonno felice”.
Poi succede che la Compagnia vince, la tribuna scoppia, sembra di giocare in casa e vedi che ci sono anche il patron Poggiali, il Presidente Luca Minardi e il deus ex machina Lorenzo Minardi, che si divertono più di me. Non ho mai visto i miei ragazzi dalla tribuna, il lavoro fatto è evidente, ma è uno spettacolo vedere come Pietro li gestisce e “li vede”. Poi credo che sia lui che Cintissimo scriveranno due righe sui “loro” Tornei, ma passatemi questa espressione: Pietro Neri è il mio eroe e vederlo con Anna in braccio è un capolavoro di amore e di serenità.
Finisce in pizzeria dove ci sono tutti, istruttori compresi, chi viene da Rimini, chi da Padova, chi non è ancora passato da casa, tutti sicuramente stremati e senza voce. Abbiamo partecipato a 3 Tornei, 1 l’abbiamo vinto e abbiamo avuto un riconoscimento speciale. Torni a casa distrutto, non vedi che il letto, ma l’ultimo pensiero va alla piccola Anna che faceva le bolle con la saliva, a suo papà che è in ogni cosa che facciamo, ed ai nostri ragazzi, patrimonio di tutti e che tante soddisfazioni ci stanno dando.