Scusate il ritardo ma la scuola aveva la precedenza sulla mia attività di blogger selvaggio. Eravamo rimasti alle Final Four di Ozzano, con i nostri 99 impegnati, dopo aver eliminato l’IBR – Angels Rimini nei playoff.
Turno di semifinale molto equilibrato contro il gruppo regionale del Basket Save my life San Lazzaro.
Ed infatti è una sfida molto tesa, equilibrata e combattuta. La partita vede i ragazzi della Compagnia iniziare molto bene, portarsi avanti nel punteggio, prima di farsi rimontare. Qualche fischio molto fiscale condiziona la partita dei nostri lunghi, mentre il reparto dei “nani” è più corto del solito, visto che nei 12 non ci sono Salvadori e Battaglia che bene avevano fatto contro l’IBR. Si arriva all’ultimo quarto sotto di 2, ma i problemi di falli (e l’infortunio di Montresori che bene stava facendo) e qualche ingenuità mandano San Lazzaro in finale e noi a combattere per il 3-4 posto. Peccato perché con delle rotazioni diverse e un pizzico di esperienza in più nella gestione dei contatti avrebbero potuto fare la differenza nostro favore.
Finisce 56-46 per i bolognesi, meritato, ma con l’amaro in bocca che rimane forte ai ravennati.
La finalina invece mette di fronte le due deluse del giorno precedente: noi contro La Fenice Ferrara. La coperta è ancora più corta: fuori lo scavigliato Montresori, fuori Scarpellini (per la partenza per le vacanze), non disponibili i “nani” di cui sopra, dentro l’uomo che c’è sempre, sia in partita che ad allenamento: l’inossidabile Cirilli.
Le energie sono al lumicino, l’approccio è molle, il coach ruota i quintetti cercando di trovare “quello buono”. Il problema è che, Cirilli a parte visto che è il più fresco, tutti appaiono scarichi e quasi demotivati. Con Cintissimo in panchina i commenti si sprecano, ma la sensazione è quella della squadra a fine stagione. Avete presente quelle che arrivano di corsa ai playoff e alla prima serie vanno fuori 3-0 senza colpo ferire? Ecco, per 35 minuti sembriamo quelli, vuoti mentalmente e fisicamente. Peccato perché l’avversario non è irresistibile, anzi, molto fisico ma molto meno tecnico rispetto a noi. Andiamo sotto anche di più di 20 punti, non facciamo canestro nemmeno se ci fosse una porta da rugby. Poi negli ultimi 5 minuti, il riscatto d’orgoglio puro. Finalmente il coach azzecca il quintetto (5 bassissimi senza lunghi, raddoppi a tutto campo) e si rientra fino al 46-36 finale. Pensate un po’: 36 punti non li abbiamo mai fatti, aver avuto una percentuale leggermente migliore e si faceva. Ma le energie erano finite forse già al Pala Angels.
Si torna a casa con la coppa del 4° posto, certo poteva essere quella del 2°, ma poco importa. Non sono riuscito a regalarla a nessuno, ma voglio dedicarla (e appena lo vedremo gliela consegneremo) a Sebastiano Martelli. Ha giocato negli ultimi mesi da infortunato, senza mai mollare, dando l’esempio e stringendo i denti. Il dolore che ha sopportato lo sa solo lui, ma l’etica che ha dimostrato a soli 12 anni è emblematica. Ora andrà sotto i ferri per sistemare i problemi, così il prossimo anno potrà essere ancora più sano e forte. In bocca al lupo, Seba, ti aspettiamo e stai sereno la coppa è al tua!
Si conclude con questa esperienza la stagione dei 1999, un gruppo che è cresciuto tantissimo, che ha vinto il proprio campionato e che si è meritato questa opportunità. Un gruppo che nelle difficoltà si è unito, che sta diventando una squadra e che ha ancora infiniti margini di miglioramento.
Un gruppo di cui andare fieri, credetemi.