(Sana follia varesina… E nessuno che è cascato dentro, anche queste sono soddisfazioni)
E come tutte le cose belle, torniamo a casa da Varese felici e contenti. Almeno io lo sono tanto. Intanto di avervi ritrovato tutti a distanza di mesi dall’ultima volta che vi avevo allenato (poi le partite le vengo a vedere ma altro conto è stare in panchina con voi): io coi capelli un po’ più bianchi, voi con le voci cambiate, qualche brufolo in più, ma sempre con la stessa voglia di giocare. Di questa esperienza portiamo a casa tanto divertimento ma anche tanta esperienza per il futuro. E’ vero che sono solo tre anni che la Compagnia esiste, ma credetemi che vedervi competere alla pari con realtà consolidate mi riempie d’orgoglio e mi spinge a fare ancora meglio. Ieri al PalaWhirpool all’entrata c’era scritto Pallacanestro Varese 1936, 10 scudetti, 5 Eurolega, e tanti altri trofei appesi al soffitto. Noi non abbiamo palmares, siamo Ravenna 2011, ma la passione e l’entusiasmo (e un briciolo di incoscienza) non ci mancano, ed in questo non siamo secondi a nessuno.
(I bastoni della mia vecchiaia! L’ultima volta che li ho allenati arrivavano poco sopra alla mia cintura!)
Abbiamo sfidato avversari il doppio di noi (Cirilli ha ancora l’incubo del figlio di Schortsanidis!) che andavano il doppio di noi, ma l’abbiamo fatto da boscaioli veri e questo è quello che mi inorgoglisce. Ci siamo tolti delle soddisfazioni e va bene così: l’importante era stare insieme 4 giorni e dimostrare maturità (ecco su alcune cose siamo ancora rivedibili).
(In giro a bighellonare dopo le fatiche del campo!)