Per una volta non scrivo di voi. So che avete vinto contro la Spem e so che siete stati addormentati per tutto il primo tempo per poi sciogliervi nel secondo. Bene, ora ci aspettano due battaglie dure, contro Fusignano e Lugo, dopo di che si capirà da che posizione partiremo nei playoff.
Volevo spiegarvi perché non ero in panchina oggi e perché mi sono perso le partite dei 2000 e del CSI ieri.
Sapete che oltre ad essere Responsabile Provinciale Minibasket sono anche Docente per la federazione e in questo week end ero impegnato proprio in questa veste di insegnante che mi piace molto e a cui tengo in modo particolare, più che alla carica di Responsabile che è a termine e che non mi dà molte soddisfazioni.
Invece poter insegnare è il mio pane e mi dà sempre quella adrenalina che è indescrivibile, quella sensazione unica che solo chi insegna prova. Poter portare la propria esperienza e la propria conoscenza ad interlocutori competenti è veramente bello e queste sensazioni le ho provate anche in questo week end e le voglio condividere con voi. Intanto grazie per avermelo permesso, perché se ci fosse stato bisogno sarei rimasto, ma Andrea, Barbara, i Macaci e voi stessi siete ormai autonomi e non avete avuto bisogno di me (come Giovanni ieri e tutti i 2000).
Comunque vi dicevo del corso: quando incontri 32 persone volenterose che vogliono conoscere ed aumentare le conoscenze di minibasket è sempre un evento importante. Una platea che vuole aumentare la propria competenza. I miei corsisti sono stati bravi, sono usciti distrutti da una due giorni impegnativa (che motivazione ci vuole per lasciare nel week end i propri affetti e la propria famiglia per parlare di minibasket?) che li ha fatti riflettere e che, speriamo, li ha fatti crescere come istruttori.
Non ero solo, c’era Roberta Regis con me, che è la passione fatta persona e che è bravissima a trasmetterla.
Fra i corsisti molte facce conosciute (e la tensione aumenta quando conosci i tuoi interlocutori) fra cui una molto cara agli sportivi ravennati: Riccardo Marisi. Cito solo Riccardo per il semplice motivo che è stato un vero Capitano quando era al Basket Ravenna, una persona squisita, straordinaria con doti umane eccezionali. Era l’unico che si fermava a dare un cinque ai bambini, e che non si negava mai alle loro domande e alle loro curiosità. Ora che ha smesso di giocare vuole allenare proprio i più piccoli. E’ proprio vero che per fare gli istruttori bisogna essere un po’ speciali!