Ieri alla seconda giornata al Fagiolo mancavano alcuni nati nel 2000. Questo non ha impedito a chi c’era di divertirsi (presenti 31 bambini del babybasket scatenati all’ultimo turno, giusto per fare un esempio!) ma mi consente di fare il punto su una cosa. Jugum, o iugum, alcuni lo scrivono in un modo altri nel secondo. Ma i latinisti sono sicuramente Luca e Giovanni, anime della Compagnia. Loro a scuola in latino avevano 8, io venivo rimandato a settembre proprio in quella materia, per cui se loro scrivono jugum, io mi inchino. Ubi maior, minor cessat (questa è una delle poche cose che mi ricordo in quella lingua astrusa!).
Ancor prima che iniziasse questa avventura, una delle cose che più mi hanno colpito della Compagnia dell’Albero era il motto: Serva Jugum. Che tradotto dal latino significa: mantieni il legame. Ovviamente un legame di amicizia, ma anche una vicinanza con i genitori, gli educatori, i parenti e tutte le figure con cui si vuole stabilire un contatto. Questo detto mi piace molto perché credo che abbia delle forti valenze educative, specialmente in un mondo in cui i legami fra persone sono sempre più flebili e legati purtroppo da interessi effimeri. Il legame, il vincolo, di cui parliamo è quello profondo di amicizia sincera e disinteressata, quella sana che unisce due persone disposte a tutto pur di conservarla, anche a perdonarsi se necessario (dote rarissima, lo imparerete sulla vostra pelle cari ragazzi!). Una amicizia non imposta e nemmeno a breve scadenza: parliamo di quella vera che dura nel tempo. I miei piccoli lettori, forse, non si rendono conto di quello che sto scrivendo, ma i loro genitori sicuramente sì.
Ma alcuni ragazzi del 2000 ancor prima che scrivessi questo post hanno capito o magari solo intuito questo concetto. I fatti: uno di loro (si dice il peccato ma non il peccatore) ha invitato tutti gli altri (circa una decina) a casa propria in montagna, in una sorta di ritiro precampionato a base di divertimento, pallacanestro e passeggiate al fresco. Mantenendo una vecchia promessa fatta lo scorso anno.
Sapete che avrei voluto essere dei vostri ma per impegni presi in precedenza non ci sono riuscito. Ma quello che avete organizzato è stupefacente e mi ha colpito positivamente. Se esiste una traduzione possibile dal latino al “comportamento concreto” di Serva Jugum, questa è proprio la gita che avete organizzato. A cui si potrebbe anche aggiungere il valore della parola data: le promesse si mantengono sempre e voi l’avete fatto.
Queste sono basi di amicizia vera, i ricordi che salverete in queste giorni staranno sempre con voi e questo mi riempie d’orgoglio.
Dopo anni in cui si urlava prima delle partite (o dopo allenamento) sempre come gli spartani, ho deciso di cambiare urlo alle mie squadre. Da qualche giorno urliamo tutti insieme Serva Jugum. Perché l’amicizia va costruita ogni giorno e noi tutte le volte che siamo in palestra e lo urliamo rinnoviamo il patto di ritrovarci di nuovo con la stessa voglia di stare insieme. In fondo ci divertiamo e stiamo bene. Poteva andarci decisamente peggio.
E visto che l’amicizia va costruita e dimostrata con il cuore ogni giorno, vogliamo mandare un grande in bocca al lupo a Livio che non sta benissimo e non passerà un gran week end. Rimettiti presto in forma che ci sono un sacco di atleti che hanno voglia di allenarsi!