E’ iniziato il Campionato Competitivo degli Aquilotti, i nati nel 2002-2003. Siamo inseriti nel Girone A. Abbiamo iniziato con due partite in due giorni. Le prime due partite dell’ anno. Sì, è vero, abbiamo giocato anche tre partite di preparazione, quelle che dovrebbero servire per rompere il ghiaccio e togliere l’emozione, ma queste erano le prime due partite “vere”. Il ghiaccio era ancora da rompere e l’emozione s’è vista, e come!
Debutto martedì al Villaggio contro la Spem, società che si è sempre dimostrata brava nel curare la tecnica dei ragazzi, con l’aggiunta della grinta, dovuta alla denominazione “derby” e alla presenza di qualche ex. I problemi maggiori, per noi, sono stati i canestri (più bassi di quelli che abbiamo al Ginanni) e il campo (più lungo della nostra palestra). Tanti gli errori di conclusione per eccesso di energia, tante le mani alternativamente su milza e fegato per quelli che si ostinano a prediligere la corsa forsennata con, e solo con la palla, al più facile, comodo e redditizio “dai e vai”. Correre senza palla, oltre ad essere più facile, rende più sereni e permette di avere uno sguardo migliore su tutto quanto avviene in campo. Quando poi le energie cominciano a mancare, diventa più complicata la fase difensiva. A molti antipatica già di per sé. Vi ho chiesto, vi chiedo e vi chiederò sempre le cose più semplici, che riusciremo a mettere in pratica quando sapremo stare in campo spendendo le energie al momento giusto e nel modo giusto. Fa comunque piacere vedere che l’impegno è sempre massimo. L’attenzione e la concentrazione potranno solo migliorare. E’ indispensabile aumentare la propria autostima (fiducia in se stessi e nelle proprie capacita) che si ottiene lavorando sodo e con impegno in ogni allenamento. Se miglioro il palleggio, se miglioro il passaggio, se miglioro il tiro, giocherò sempre con il sorriso. Dobbiamo imparare ad avere fiducia nei compagni cosicché anche loro possano fidarsi sempre più di noi. Il nostro è un gioco di squadra e dobbiamo diventare tanti bravi giocatori che giocano insieme! Mi preme molto più la vostra crescita che il punteggio. Sono però più felice quando portiamo a casa il “referto rosa” (il referto, cioè la cronaca della partita, viene redatta, dai giudici al tavolo, in tre fogli di colore diverso: quello Bianco va alla Federazione, quello Rosa a chi a vinto la gara e quello Giallo …) perché so che ci tenete, che alla vostra età, giustamente, giocate “anche” per vincere. Abbiamo portato a casa il referto rosa e tante idee su cosa e come lavorare durante i prossimi allenamenti.
La seconda partita, due giorni dopo, a Cervia. Con i ragazzi di Gianni, con i quali ci confrontiamo spesso più volte durante l’anno, abbiamo sempre dato vita a partite tirate, sia come punteggio che come intensità. Questa ne è stata la conferma. Se guardiamo il referto, è stata pareggiata (il punteggio delle partite del minibasket prevede quattro punti in palio ogni tempo da sei minuti di gioco: tre vanno a chi se lo aggiudica e uno a chi lo perde; in caso di parità, due punti a testa). A questo punto si guardano i punti realizzati. Loro ne hanno segnati 33, noi 37! Tanta grinta. Tanta corsa. Tanto divertimento per i tanti spettatori assiepati all’ interno della palestra Gervasi. Ancora tanta emozione, ma anche tanti miglioramenti. I momenti più belli? Quando, una volta giocati i sei tempi che determinano il risultato, come spesso riusciamo a fare, soprattutto a Cervia, abbiamo giocato altri tre tempi “amichevoli”. Amichevoli? Tutt’altro! Finalmente, probabilmente perché liberati dal “patema” dovuto al risultato, passaggi, aiuti, contropiede! Bello vedere i gemelli Leoni giocare insieme, Palmieri lottare e conquistarsi i suoi primi canestri ufficiali, fortemente voluti, Falzi che rientra e lascia il suo uomo per andare ad aiutare, Grilli e Carraro che recuperano palla e, prima di lanciarsi in contropiede, la passano al compagno libero per poi andare a concludere a canestro, Casadio che, nonostante la fatica già accumulata, continua a sacrificarsi in marcatura, recupera e ferma l’ avversario costringendolo a fare passi! Ecco quando mi sono divertito: quando tutto sembrava finito. Quando ci siamo liberati e abbiamo giocato come potremmo fare sempre. Con facilità. Con soddisfazione. Finalmente siamo riusciti a fare un canestro, e che canestro, con cinque passaggi e nessun palleggio! Applausi a tutti. Questo è solo l’inizio e sapete che vi chiederò sempre tanto impegno e tanta concentrazione. SEMPRE! In allenamento come in partita. Ho tanta fiducia in voi e so che è ben riposta. (P.N.)