Diciamoci la verità: era da un pezzo che non giocavamo così male. Nel senso che, purtroppo, tutto quello detto nelle ultime settimane ad allenamento si è puntualmente avverato. Non ci stiamo allenando bene, spesso imprecisi e poco intensi. E quello prodotto in allenamento poi si vede in partita.
Molti di voi non hanno ancora capito che ormai la musica è cambiata e non si gioca più 1c5 ma insieme di squadra. Ma soprattutto molti di voi non hanno ancora compreso che ci vuole testa ed attenzione, che non basta correre e fare confusione in partita per portare a casa la pelle. Il livello si è alzato (fortunatamente) e purtroppo se non alziamo la qualità del nostro gioco, il vantaggio che abbiamo sugli altri diminuisce. Su 32 minuti abbiamo giocato 2/4 minuti da Campioni in carica, il resto lo abbiamo fatto guardando gli altri andare a canestro, stando fermi senza palla, non cercando mai una posizione libera per ricevere uno scarico. E anche quando lo abbiamo fatto non eravamo pronti. Ormai non è più tollerabile vedere tutte le infrazioni di passi che ci fischiano: la cosa che lascia perplessi è che in allenamento sia io che Andrea ve le fischiamo tutte e abbiamo fatto un sacco di esercizi per migliorare. Ma voi continuate per la vostra strada convinti di avere ragione e non provate nemmeno a fare quello che vi viene chiesto. Poi i minutaggi caleranno ma almeno non venite a chiedere perché. Siete ragazzi intelligenti, a scuola fate robe molto più complesse, senza attenzione e concentrazione (e umiltà nel provare a fare cose nuove) non potete stare su un campo da basket a certi livelli. Livelli a cui vogliamo ambire, perché ce lo meritiamo tutti.
Io parlo in generale, poi ognuno si farà un esame di coscienza e cercherà di fare propri questi consigli. Non basta più giocare al 120% come lo scorso anno: ora bisogna dare sempre il 120% ma pensando, difendendo ed aiutando. Se dopo 2 anni almeno con me non avete ancora capito come stare in difesa (ormai non so più come spiegarvela) purtroppo non è un bel segnale. Di gente che mi dice sì e poi fa ciò che vuole non so che farmene.
Mi avete criticato tanto, e forse a ragione, dopo il mio sfogo e post successivo alla partita di Bagnacavallo, ma, essendo un po’ vecchio, i brutti segnali li avevo già visti. E non mi ero sbagliato.
Quante volte abbiamo parlato di aiuti, schiena a canestro e posizione difensiva? E perché lo fate una volta bene e poi non più? Perché non riusciamo a stare concentrati per più di 20 secondi? Perché dormiamo anche durante i time out? Perché dopo 2 anni non abbiamo ancora capito che quelli in panchina si devono alzare e lasciare spazio a quelli che sono in campo? Perché molti, quando non possono, non avvertono nemmeno? Perché continuiamo ancora ad andare addosso alla palla anziché smarcarci nello spazio? Non venitemi a dire che queste cose non le abbiamo provate ad allenamento! Per non parlare di tutti i palloni che perdiamo o per egoismo (palleggi eccessivi) o per paura (passo anche se devo tirare perché me la faccio addosso). Oppure del fatto che non abbiamo mai i piedi a canestro o non corriamo senza palla.
Chi è senza peccato scagli la prima pietra, diceva uno più bravo di me. Ripartiamo dai 2 minuti finali del secondo quarto, gli unici giocati all’altezza della nostra fama, e tornerà il sereno.
Il tabellino (Dorsten Lugo – Compagnia dell’Albero Ravenna 44-57)
Casadei 10, Pasini, Salvadori 4, Giusti 5, Gobbi 2, Cricca, Mariani 2, Frisari 8, Giardini 14, Cirilli 4, Fuschini, Caldarigi, Battaglia 8.
Istruttore Serri, Vice Marani