(Si è appena concluso il quarto ed ultimo Open Day al Fagiolo. Oggi erano presenti 75 bambini divisi in 3 turni, in totale una novantina quelli che hanno giocato con noi in questi giorni. Un successo così clamoroso è stato possibile grazie alle persone che vedete nella foto e di cui si parla in questo post. Continuiamo ad allenarci forte!)
Dopo quasi un mese passato in palestra e al Fagiolo prima che inizi la stagione ed i relativi campionati, credo sia doveroso presentare chi si occuperà dei bambini, dei vostri figli. Sono persone a cui sono molto legato, perché hanno sposato una avventura nuova, perchè hanno lasciato il certo per l’incerto (specialmente quando è stato ora di scegliere in tempi non sospetti), perché in fondo ci hanno seguito perché ci credevano; infine li voglio ringraziare perché nei momenti di crisi e sconforto ci sono stati, discreti, vigili ed efficaci. Ed una pacca sulla spalla al momento giusto non si dimentica.
Partiamo da Livio Neri, responsabile settore giovanile. Quello che ad oggi in teoria è il più libero (visto che deve coordinare solo gli U13 ed eventualmente gli U14) ma che lavora seriamente per fare in modo che si arrivi negli anni ad avere le tutte le annate. Livio l’ho conosciuto ormai 4 anni fa, quando arrivò al Basket Ravenna come responsabile. Ho impiegato un po’ di tempo prima di metterlo a fuoco, venendo dalla serie A2 aveva delle idee diverse dalle mie. Poi è stato bravissimo a capire il contesto in cui era stato chiamato ad operare ed io ha cambiare in parte la mia visione del mondo. Ha fatto 3 anni splendidi, a mio parere. Fortunatamente in Via delle Lirica non gli hanno rinnovato il contratto così ce lo siamo presi noi. Una persona senza la quale non mi sarei imbarcato in questa avventura: troppo importante, coerente e preparato, l’uomo giusto per le nostre future giovanili.
Io seguirò come sempre il minibasket, mi concentrerò maggiormente sui 2000 e i 2001: sono burbero, mi arrabbio, faccio le scenate, ma sapete che vi voglio un bene dell’anima e farei di tutto per proteggervi e farvi crescere come giocatori ma soprattutto uomini. Proverò a farlo anche quest’anno ovviamente.
Poi c’è Pietro Neri, MVP della scorsa stagione. Personaggio incredibile, ha lavorato in maniera certosina sui più piccoli, dandogli mentalità, voglia di allenarsi e passione genuina. Quando mi arrivano in palestra gruppi “trattati” da Nonno Neri è uno spettacolo: attenti, competenti ed entusiasti. E quando si hanno queste basi è un bel lavorare. Di lui posso solo dire una cosa: è meticoloso e ordinato. Lo scorso anno passai a salutarlo al suo centro e gli chiesi come fosse andata la stesura del calendario del campionato. Lui mi fa vedere l’elenco delle partite fissate (più o meno 10) ma per ogni gara aveva già deciso anche chi avrebbe giocato, aggiungendo: “Se faccio così poi sono sicuro che giocano tutti!”. In effetti hanno fatto tutti le stesse entrate. Io non ci sarei riuscito.
Andrea Marani, mio ex vice. Dico ex perché quest’anno andrà con le sue gambe, visto che ha preso pure la patente. Giovane ma già esperto (in fondo sono 3 anni che mi assiste e vi assicuro che ha imparato molto!) seguirà il centro della scuola Garibaldi. E poi dopo avere finito con i piccoli ci darà una mano con i grandi. Lo considero anagraficamente come se fosse mio figlio: è cresciuto davvero bene e di questo sono soddisfatto. Sempre presente, a parte quando gli si rompe il motorino. Ma chi non andrebbe a prendere il proprio figlio?
Gabriele Facibeni, altro giovane assistente. Lui continuerà a darci una mano, con me o con Livio non farà differenza. Vedrà due stili differenti e poi troverà il suo. Studente universitario, quando riesce viene, ha entusiasmo e voglia di fare. Lo aspetta il secondo anno del corso istruttori e poi andrà per la sua strada anche lui. Se posso dargli un consiglio: cerca di capire dove riesci meglio, se con i piccoli, i medi o i grandi.
Matteo Frisari, genitore prestato alla pallacanestro, istruttore, dirigente, assistente. Ogni scusa è buona per stare in palestra, ogni trasferta è occasione per scoprire strade a me sconosciute: se guida lui aspettatevi sempre di fare la via meno nota. Emblematica rimane la trasferta a Casola Valsenio: ma quella via quasi sterrata nella periferia di Lugo ve la ricordate? A parte tutto, una persona affidabile e importante per noi, anche lui a metà degli studi che completerà quest’anno.
Barbara Barzagli, la nostra ballerina preferita. Sempre sorridente, un bellissimo approccio con i bambini, specialmente i più piccoli. Ed infatti di loro si occuperà, di quei pargoletti dai 3 ai 5 anni. Ma poi dovremo mettere a punto delle lezioni di ballo per i più grandicelli: non c’è modo migliore di imparare uno scivolamento difensivo che provarlo danzando. Me ne sono reso conto al camp, ci sono molte affinità fra i passi e il basket e, vista la fortuna che abbiamo ad averla, perché non sfruttarle? Davvero un grande acquisto per la Compagnia, la persona giusta per coccolare, incitare e stimolare i più piccini.
Francesca Bandini, la Fatina del Babybasket. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando 2-3 anni fa era una timida istruttrice alle prime armi che mi diceva: “Fai te, io ti seguo!”. Ha trovato la sua dimensione con i piccini, un talento naturale con quella fascia d’età tanto importante. Lo scorso anno lei e Barbara sono passate da 8 bimbi a 31, un successo oltre le più rosee aspettative. Ormai non mi sopporta più perché tutte le volte che la vedo le dico che si deve iscrivere di nuovo all’Università. Capacità relazionali simili con i puffi di 3-5 anni dovrebbero essere messe a disposizione anche della scuola dell’infanzia. Io insisto, lei penserà che sono un vecchio trombone che ripete sempre le stesse cose.
Solitamente si dice ultimo ma non meno importante. Io invece dico: ultimo e ben più importante. Stefano Cinti, il nostro Presidente operaio, un amico sincero, per tutti Cintissimo. Quando una persona passa le proprie ore libere in palestra ci si deve solo inchinare. Rimettersi in gioco alla sua età con ragazzini di 11-12 anni un esempio per tutti. Gli devo molto, ricordo con piacere un episodio. Quest’anno a Matera, dopo un paio di telefonate poco piacevoli. Quello che mi ha detto e come me lo ha detto rimarranno per sempre nel mio cuore e nei miei ricordi. Ma in quel momento era quello che mi serviva per andare avanti. Solo gli amici hanno questa sensibilità, se oggi la Sezione Basket della Compagnia dell’Albero è realtà lo devo a quella serata a Matera: certo ognuno ha fatto il suo ma la motivazione che mi ha dato mi ha fatto superare tutte le avversità. Grazie.
Insomma non saremo i più preparati, i più bravi o i più competenti, ma credo che ad oggi ci siano pochi staff più coesi, motivati ed appassionati del nostro. La veduta d’insieme, supportata da una società che ci crede e si comporta in maniera conseguente, la voglia di stare in palestra, l’entusiasmo che ci mettiamo tutti: sono 15 anni che giro per palestre ma una carica di passione del genere non la vedevo da un pezzo.
Per me è un onore lavorare con voi.